Come abbiamo lavorato

La scelta del quadro

La scelta del quadro è stato il primo "problema" affrontato a livello di progettazione. Bisognava trovare un’opera d'arte abbastanza complessa, da risultare stimolante ma non troppo, altrimenti avremmo rischiato di perderci dentro. Dopo aver preso in considerazione un'opera di Mondrian, con le sue campiture, le linee precise… la geometria, la scelta è ricaduta su  “La camera” di Van Gogh, perché è parsa più calda, più adatta.

Le tappe del percorso

L’esperienza con i ragazzi si è sviluppata nell’arco di circa due mesi, con incontri bisettimanali di due ore, e si è articolata nelle seguenti tappe.

  • Osservazione collettiva  del dipinto di Van Gogh “La camera” con gli occhiali della matematica (Brainstorming) e raggruppamento delle osservazioni in "tematiche".

  • Divisione dei contenuti individuati in 8 gruppi.

  • Assegnazione di ciascun contenuto ad ogni gruppo (coppia o terzetto di bambini), che aveva il compito  di trasformare i contenuti in problemi e trovare strategie per rispondere alle domande. (Dalle tematiche ai problemi)

  • Scelta di tre problemi. (I problemi nel quadro)

  • Ricerca collettiva e a piccolo gruppo di strategie risolutive e applicazione delle strategie e soluzioni.

  • Ragionamento su un ultimo problema (non previsto) che ha stimolato la riflessione su prospettiva ed interpretazione della realtà da parte dell’artista.

I bambini

La classe era composta di 20 alunni. I ragazzi hanno lavorato a gruppo classe, a coppie, a gruppi piccoli (fino a cinque componenti) e individualmente. Hanno usato la discussione collettiva, la progettazione e lo sviluppo di strategie “operative” e “teoriche” per superare le difficoltà, il lavoro pratico di gruppo, la narrazione/riflessione sull'esperienza, orale e scritta, e l'uso di numeri e di operazioni per risolvere le situazioni individuate come problemi.

Gli adulti

In questa esperienza il ruolo degli adulti è stato quello di registi, hanno sostenuto ed orientato i ragazzi all'interno di un percorso abbastanza complesso: le insegnanti si sono assunte la responsabilità di frenare, accelerare, ricapitolare, tenere dentro il percorso previsto, ma sempre all'interno di scelte e passaggi condivisi.  

Un valido aiuto è stato fornito da una studentessa di Scienze della formazione primaria, tirocinante nella classe. L'insegnante di classe ha guidato l'attività nei vari passaggi, la tirocinante, oltre a collaborare alla progettazione passo passo delle attività, si è inserita come osservatrice, realizzando restituzioni significative del lavoro ai bambini, e come supporto nei momenti di lavoro di gruppo. La tirocinante ha inoltre curato lo sviluppo dell'ultimo problema risolto, quello relativo alla prospettiva del quadro.
La collaborazione tra l'insegnante di classe (una maestra al 40° anno di scuola) e la giovane tirocinante ha creato un interessante lavoro di “bottega”, con uno scambio molto vivace e proficuo in tutti e due i sensi.

Inoltre, l’insegnante di matematica della scuola secondaria di primo grado ha collaborato nel corso del lavoro alla “validazione teorica” delle attività progettate e attuate.